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Autore ANGELO D'AMELIO

Codice ISBN 978-88-31212-25-0

“Senza istituzioni comunali una nazione può darsi un governo libero ma non ha lo spirito della libertà” così scriveva Alexis de Tocqueville.
È proprio nel solco di questa considerazione che nel nostro sistema costituzionale delle autonomie il Comune è rappresentato come l’ente naturale e necessario che si antepone ad ogni altra istituzione. Il Comune continua ad essere al centro del sistema assumendo ulteriori ruoli istituzionali prima sconosciuti, nonostante sia spesso messo in discussione il sistema delle autonomie locali.
Pubblicato in Diritto Amministrativo
Mercoledì, 09 Novembre 2022 16:57

IL GIUDIZIO IMMEDIATO NEL DIRITTO PROCESSUALE PENALE

Autore ANGELO D'AMELIO

Codice ISBN 978-88-31212-22-9

Abstract

Nel libro VI è contenuta la disciplina dei cinque procedimenti c.d. “speciali” previsti nel nuovo ordinamento processuale penale: giudizio abbreviato (titolo I), applicazione della pena per richiesta delle parti (titolo II), giudizio direttissimo (titolo III), giudizio immediato (titolo IV), procedimento per decreto (titolo V).
Si tratta di istituti, la cui comune finalità è quella di rendere, se non proprio eccezionale, quanto meno, più limitato e selezionato il ricorso al rito ordinario, così da ridurre il numero dei procedimenti che si svolgono in tale forma ed elevarne, di conseguenza, la qualità.
Rispetto al rito ordinario, i cinque procedimenti speciali differiscono per la mancanza della fase delle indagini preliminari ovvero per l'assenza del dibattimento.
Nel primo gruppo rientrano il giudizio direttissimo e il giudizio immediato, nei quali il passaggio diretto all'udienza dibattimentale si giustifica per la presenza di situazioni di particolare evidenza probatoria (flagranza, confessione, prova evidente). L'eliminazione del dibattimento, invece, è la caratteristica di altri tre procedimenti (applicazione della pena su richiesta, giudizio abbreviato, procedimento per decreto).
A differenza di quanto avviene per il giudizio direttissimo e per quello immediato, qui l’instaurazione del rito speciale non può prescindere dalla volontà dell'imputato; ciò si spiega in considerazione dell'importanza decisiva che riveste la fase dibattimentale ai fini dell'esercizio del diritto di difesa.
La scelta dell'eliminazione della fase istruttoria è stata netta e lineare nel nuovo sistema processuale penale; ciò a differenza del progetto del 1978, in cui era consentito al P.M. di chiedere al giudice istruttore il compimento di una serie di atti istruttori, i quali potevano procurarsi per dieci mesi prorogabili fino a tredici dando luogo, in tal modo, ad una vera e propria attività istruttoria.
Svanita la figura del giudice istruttore ed inibito al P.M. il compimento di atti istruttori, si è decisamente eliminata l'istruzione (che non può essere certo integrata dagli incidenti probatori) in modo da riservare, come regola generale, al dibattimento l'assunzione della prova, realizzando così l'attuazione del diritto di difesa, inteso come contraddittorio in sede di formazione della prova.
Il legislatore si è ovviamente, resoconto che, in tal modo, sarebbe inevitabilmente aumentato il numero dei dibattimenti nonché la durata degli stessi, posto che l’istruzione dibattimentale, oltre che diventare molto più significativa, potrebbe risultare, altresì, più lunga e complessa.
Per questo motivo il legislatore ha voluto, tramite alcuni riti speciali, deflazionare il dibattimento, mostrando così di considerare il dibattimento stesso una fase processuale da attivare solo quando siano attuabili riti alternativi.

Autore ANTONIO CAPASSO

Codice ISBN 978-88-31212-34-2

Abstract

L'opera “LE GARANZIE FIDEIUSSORIE. ESPERIENZE NAZIONALI A CONFRONTO”, nasce dall’idea di sviluppare l’evoluzione codicistica e giurisprudenziale dell’istituto della fideiussione, di analizzarne causa e presupposti e di confrontarla con il cd. contratto autonomo di garanzia a seguito delle indicazioni date dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione n. 3947/2010.
Infatti, sono molteplici le differenze tra i due modelli negoziali: Il contratto autonomo di garanzia (c.d. Garantievertrag), espressione dell’autonomia negoziale ex art. 1322 c.c., ha la funzione di tenere indenne il creditore dalle conseguenze del mancato adempimento della prestazione gravante sul debitore principale, contrariamente al contratto del fideiussore, il quale garantisce l’adempimento della medesima obbligazione principale altrui (attesa l’identità tra prestazione del debitore principale e prestazione dovuta dal garante); inoltre, la causa concreta del contratto autonomo è quella di trasferire da un soggetto ad un altro il rischio economico connesso alla mancata esecuzione di una prestazione contrattuale, sia essa dipesa da inadempimento colpevole oppure no, mentre con la fideiussione, nella quale solamente ricorre l’elemento dell’accessorietà, è tutelato l’interesse all’esatto adempimento della medesima prestazione principale.
Il lavoro prosegue e si snoda, nell’analisi del codice civile spagnolo al fine di analizzare differenze e somiglianze delle garanzie personali con il sistema privatistico italiano, per giungere ad una visione
europeistica delle garanzie personali tramite il cd. DCFR DEL 2009 (DRAFT COMMON FRAME OF REFERENCE), ovvero IL Progetto di Principi, Definizioni e Norme- Modello di Diritto Privato Europeo, che si pone come scopo, quello di servire da progetto pilota per l'elaborazione di una "politica"di Quadro Comune di Riferimento (CFR), denominato dalla Commissione Europea "Piano d'Azione per una maggiore coerenza nel Diritto Contrattuale Europeo".
Pubblicato in Diritto Civile

Autore GIOIA ARNONE

Codice ISBN 978-88-31212-24-3

Abstract

Le criptovalute costituiscono un’importante innovazione tecnologica, capace di incidere su diversi aspetti della vita degli individui, anche in modo negativo, favorendo la consumazione di alcuni reati. Una delle ragioni del loro successo è il legame tra tecnologia e monete virtuali che, alla base della loro creazione, hanno la volontà di creare un sistema monetario alternativo a quello tradizionale, in grado di autoregolarsi, basato sulla fiducia reciproca tra gli operatori e su una tecnologia in grado di garantire l’unicità della transazione. Caratteristiche come l’anonimato sono in grado di rendere difficoltoso risalire a tutte le transazioni compiute o all’origine della stessa catena di transazioni, grazie al mascheramento dell’indirizzo IP o all’utilizzo di browser di navigazione che garantiscono l’anonimato, così favorendo la configurabilità di alcune ipotesi delittuose.Nell’esaminare le anzidette fattispecie di reato viene posta evidenza sullo sforzo compiuto dal Legislatore per ricondurre le stesse entro disposizioni già esistenti, rendendo le norme sempre più elastiche al fine di non lasciare impunite tutte quelle condotte che l’evoluzione tecnologia, discostando l’agire umano dalle condotte tradizionalmente tipiche, ha reso possibili.

 

Pubblicato in Diritto Penale

Autore GIOIA ARNONE

Codice ISBN 978-88-31212-26-7

Abstract

Con l’utilizzo dell’espressione smart contract si intende fare riferimento ad una tecnologia che consente di far sorgere un processo negoziale in grado di eseguirsi in modo autonomo e senza l’intervento umano. La condizione per la nascita di tale rapporto negoziale è difatti costituita dal fatto che si verifichino i presupposti prestabiliti dal programmatore. È giusto, quindi,  parlare di smart contracts equiparandoli a tutti i costi ad un contratto così come tradizionalmente inteso?

 

Pubblicato in Diritto Civile

Autore GIOACCHINO ESPOSITO

Codice ISBN 978-88-31212-21-2

1. La destrutturazione del sistema delle fonti come delineato nella Costituzione repubblicana. 2. Il potere regolamentare e la fuga dalla legge n. 400 del 1988. 3. La revisione dei criteri di classificazione degli atti di normazione secondaria. 4. Le linee guida ANAC con efficacia vincolante approvate con decreto ministeriale: un esempio inedito di fuga dal regolamento. 4.2. La posizione del Consiglio di Stato.
Pubblicato in Diritto Costituzionale

Autore GIOACCHINO ESPOSITO

Codice ISBN 978-88-31212-15-1

ABSTRACT

Le aree urbane d'Europa che ospitano oltre due terzi della popolazione dell'UE, utilizzando circa l'80% delle risorse energetiche e generando fino all'85% del PIL europeo, risultano essere i veri e propri motori dell'economia europea.
Tali realtà pur concentrando in sé la maggior parte della ricchezza, del sapere e della tecnica, tuttavia, sono permeate da un intrinseco paradosso.
Nonostante il ruolo trainante da esse svolto nello sviluppo delle rispettive regioni, infatti, presentano sacche di intenso degrado in cui emergono in tutta la loro complessità i maggiori problemi tipici della società odierna.
L’emarginazione economica e sociale, il sovraffollamento, la criminalità, il degrado dell’ambiente urbano e naturale, l’intolleranza ed il razzismo, nonché la perdita dell’identità locale che le caratterizza, dunque, hanno progressivamente incrinato la fiducia dei cittadini europei nei confronti del progetto comunitario. Le aree urbane, pertanto, costituiscono le sedi strategiche in cui intervenire per dare nuova linfa al sogno europeo. È proprio in questo solco, quindi, che si collocano gli interventi della politica di coesione economica e sociale dell’UE. Quest’ultima che è, senza dubbio, la principale politica di investimento dell’Unione, finalizzata all’eliminazione delle disparità territoriali tra le regioni del continente, pertanto, non poteva non assegnare
un ruolo di primo piano alle politiche urbane.
Solo rafforzando la competitività economica delle città europee, l’integrazione sociale, la riqualificazione ambientale e materiale, la cultura e le identità locali, attraverso un’europeizzazione delle scelte e degli investimenti, infatti, è possibile colmare quelle disuguaglianze e divisioni che, mai come negli ultimi anni, hanno acuito i divari territoriali, finendo per gonfiare le vele del sentimento antieuropeo.
Il riconoscimento del ruolo delle aree urbane come centri potenziali di sviluppo economico, sociale e culturale, tuttavia, è stato lento e graduale, finendo per affermarsi solo con il susseguirsi delle varie programmazioni. Le iniziative poste in essere dall’Unione fino al ciclo di programmazione 2014-2020, infatti, si sono rivelate spesso frammentarie e fortemente settoriali.
La nostra indagine, pertanto, è finalizzata ad esplorare l’evoluzione degli strumenti utilizzati nel corso del tempo per intervenire nelle aree urbane ubicate nel territorio dell’Unione, focalizzando l’attenzione in modo particolare sulla situazione del nostro Paese.
Pubblicato in Diritto Amministrativo
Giovedì, 06 Maggio 2021 19:51

DAGLI OPG ALLE REMS : A CHE PUNTO SIAMO?

Autore VALENTINA LOSCHIAVO

Codice ISBN 978-88-31212-29-8 

Abstract

L’elaborato vuole, in maniera scorrevole ed organica, ripercorrere le fasi più importanti del passaggio dagli ospedali psichiatrici alle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. L’obiettivo che si è cercato di seguire nella stesura è stato quello di seguire sempre un ordine cronologico, in maniera da cogliere i momenti clou di questa transizione senza mai far perdere al discorso la chiarezza espositiva necessaria.
Alla luce di questa doverosa premessa, si parte da un inquadramento di tipo storico degli Opg, passando poi, attraverso leggi e pronunce che hanno segnato un punto di svolta, fino a giungere ai tempi attuali cercando di fare un punto sulla situazione.
In particolare, il lavoro si suddivide in: una prima parte volta ad effettuare l’excursus predetto fino a giungere idealmente alla data storica dell’11 maggio 2017, data in cui l’ultimo internato lascia l’ultimo Opg sopravvissuto; ed una seconda parte, incentrata sulla ricostruzione del quadro Rems ad oggi sul territorio nazionale non mancando di rilevare eventuali problematiche e, nel nostro piccolo e senza pretesa alcuna, possibili soluzioni ad esse.

 

Pubblicato in Sociologia del Diritto
Mercoledì, 04 Novembre 2020 17:56

ANGELO EQUABILE

Autore della pubblicazione scientifica "OPPORTUNITÀ E LIMITI PER LE PMI NEL CONTESTO DEL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI" con Codice ISBN 978-88-31212-33-5 rilasciato dalla DIRITTO FUTURO EDITORE, © 2020.

Pubblicato in Autori

Autore ANGELO EQUABILE

Codice ISBN 978-88-31212-13-7

Il presente lavoro affronta il tema dell’accesso delle Piccole Medie Imprese al procurement pubblico attraverso un’analisi sia di tipo economica che normativa. Negli ultimi tempi, la funzione acquisti ha guadagnato un peso strategico nelle organizzazioni, le quali non si limitano unicamente all’approvvigionamento di beni e servizi ma intraprendono altresì percorsi di medio lungo periodo che conducono sia ad una riduzione dei costi che ad una crescita in termini di produttività ed efficacia. In molti paesi, gli appalti pubblici sono considerati come una leva della politica industriale, grazie anche all’enorme volume di affari che generano, per orientare la distribuzione della ricchezza in maniera equa e capillare. 
Per quanto sopra, il presente lavoro intende fornire una fotografia sullo stato dell’arte degli appalti in Italia attraverso un’analisi dei principali articoli del D. lgs.50/2016 (comunemente conosciuto come il Codice dei Contratti Pubblici) dedicati alle PMI, nonché fornire delle propedeutiche conoscenze sugli strumenti che gli Stati economicamente avanzati hanno a disposizione per favorire le PMI negli appalti pubblici.
Pubblicato in Diritto Amministrativo
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