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Autore GIOACCHINO ESPOSITO

Codice ISBN 978-88-31212-21-2

1. La destrutturazione del sistema delle fonti come delineato nella Costituzione repubblicana. 2. Il potere regolamentare e la fuga dalla legge n. 400 del 1988. 3. La revisione dei criteri di classificazione degli atti di normazione secondaria. 4. Le linee guida ANAC con efficacia vincolante approvate con decreto ministeriale: un esempio inedito di fuga dal regolamento. 4.2. La posizione del Consiglio di Stato.
Pubblicato in Diritto Costituzionale

Autore GIOACCHINO ESPOSITO

Codice ISBN 978-88-31212-15-1

ABSTRACT

Le aree urbane d'Europa che ospitano oltre due terzi della popolazione dell'UE, utilizzando circa l'80% delle risorse energetiche e generando fino all'85% del PIL europeo, risultano essere i veri e propri motori dell'economia europea.
Tali realtà pur concentrando in sé la maggior parte della ricchezza, del sapere e della tecnica, tuttavia, sono permeate da un intrinseco paradosso.
Nonostante il ruolo trainante da esse svolto nello sviluppo delle rispettive regioni, infatti, presentano sacche di intenso degrado in cui emergono in tutta la loro complessità i maggiori problemi tipici della società odierna.
L’emarginazione economica e sociale, il sovraffollamento, la criminalità, il degrado dell’ambiente urbano e naturale, l’intolleranza ed il razzismo, nonché la perdita dell’identità locale che le caratterizza, dunque, hanno progressivamente incrinato la fiducia dei cittadini europei nei confronti del progetto comunitario. Le aree urbane, pertanto, costituiscono le sedi strategiche in cui intervenire per dare nuova linfa al sogno europeo. È proprio in questo solco, quindi, che si collocano gli interventi della politica di coesione economica e sociale dell’UE. Quest’ultima che è, senza dubbio, la principale politica di investimento dell’Unione, finalizzata all’eliminazione delle disparità territoriali tra le regioni del continente, pertanto, non poteva non assegnare
un ruolo di primo piano alle politiche urbane.
Solo rafforzando la competitività economica delle città europee, l’integrazione sociale, la riqualificazione ambientale e materiale, la cultura e le identità locali, attraverso un’europeizzazione delle scelte e degli investimenti, infatti, è possibile colmare quelle disuguaglianze e divisioni che, mai come negli ultimi anni, hanno acuito i divari territoriali, finendo per gonfiare le vele del sentimento antieuropeo.
Il riconoscimento del ruolo delle aree urbane come centri potenziali di sviluppo economico, sociale e culturale, tuttavia, è stato lento e graduale, finendo per affermarsi solo con il susseguirsi delle varie programmazioni. Le iniziative poste in essere dall’Unione fino al ciclo di programmazione 2014-2020, infatti, si sono rivelate spesso frammentarie e fortemente settoriali.
La nostra indagine, pertanto, è finalizzata ad esplorare l’evoluzione degli strumenti utilizzati nel corso del tempo per intervenire nelle aree urbane ubicate nel territorio dell’Unione, focalizzando l’attenzione in modo particolare sulla situazione del nostro Paese.
Pubblicato in Diritto Amministrativo

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